Domenica 2 giugno 2013 - Pensieri da 4 gatti (perlustrazione al Fuso... "Ci facciamo uno stinco?")
Ci facciamo uno stinco? il giusto epilogo di una mattina passata con gli amici scorrazzando per i boschi in bici. Salite, discese, fango, ghiaia, prati, pietre, rocce, erba alta, rami e rovi. In una mattina non ci siamo fatti mancare nulla, e quindi uno stinco è quello che ci vuole. Ma prima fammi togliere la divisa sporca e mettere lo zaino in macchina. Zaino? Quale zaino? Brivido! Dove ca..o è finito il mio zaino? Sudore freddo lungo la schiena, non di fatica ma di adrenalina. Primo pensiero: farà più male la risalita al fuso per il recupero o la carica d'asino di mia moglie? Non c'è dubbio. La seconda. Parto seguito dal fido Superprost (spoglio del travestimento da ninja-turtle che gli ha regalato la moglie) e risalgo verso il cippo per la direttissima. Lo sento ansimare e mi dispiace da morire ma é è in macchina con me e senza chiavi non va da nessuna parte. Mille pensieri trafiggono la mente, ma stranamente non riesco ad arrabbiarmi. Era tale lo stato di relax e spensieratezza di quei momenti, la soddisfazione e l'euforia di essere salito dove solo un anno fa neppure a piedi sarei riuscito ad arrivare, che non riesco a trovare la colpa di essermi dimenticato lo zaino sul cippo. Un lampo di fortuna ci arresta: suona il telefono a Giorgio, è il Peuta. Due escursionisti lo hanno trovato e stanno scendendo per ridarmelo. E questo concedetemelo, è culo. Ma per risalire a me hanno fatto il giro di tutti i parenti nella rubrica del telefono (anch'esso nello zaino). E la frittata è fatta! Raggiunti a metà strada non trovo parole a sufficienza per ringraziarli della cortesia e soprattutto dell'onestà, elemento sempre più difficile da trovare (non fra chi ama la natura, la montagna e l'escursionismo come noi).
Torniamo al parcheggio in una sorta di defaticamento strano da motivare. Lo stinco è finito. É rimasto quello di Peuta, abraso in un momento di euforia. Così ci buttiamo su una lasagna che male non fa. Tornato a casa, è senza parole la giusta punizione: pennello e colore: c'è da tinteggiare il balcone. Si torna sulla terra signori.....
Torniamo al parcheggio in una sorta di defaticamento strano da motivare. Lo stinco è finito. É rimasto quello di Peuta, abraso in un momento di euforia. Così ci buttiamo su una lasagna che male non fa. Tornato a casa, è senza parole la giusta punizione: pennello e colore: c'è da tinteggiare il balcone. Si torna sulla terra signori.....